Il Credo di Calcedonia

Questo credo fu definito nel quarto concilio ecumenico, tenutosi nel 451 d.C. a Calcedonia, nell’attuale Turchia. Contro alcune eresie diffuse all’epoca riguardanti la natura di Cristo, afferma la dottrina ortodossa su Cristo nel quale la perfetta natura divina e la perfetta natura umana sono presenti in un’unica persona.


Seguendo i santi padri, all’unanimità noi insegniamo a confessare un solo e medesimo Figlio,
il Signore nostro Gesù Cristo, perfetto nella sua divinità e perfetto nella sua umanità,
vero Dio e vero uomo, [composto] di anima razionale e di corpo,
consostanziale al Padre per la divinità e consostanziale a noi per l’umanità,
simile in tutto a noi fuorché nel peccato,
generato dal Padre prima dei secoli secondo la divinità
e nato in questi ultimi tempi per noi e per la nostra salvezza da Maria,
vergine e madre di Dio (theotokos), secondo l’umanità,
unico e medesimo Cristo, signore unigenito;
da riconoscersi in due nature, senza confusione, immutabili, indivise, inseparabili,
non essendo venuta meno la differenza delle nature a causa della loro unione,
ma essendo, anzi, salvaguardata la proprietà di ciascuna natura
e concorrendo a formare una sola persona e ipostasi;
egli non è diviso o separato in due persone, ma è unico e medesimo figlio,
unigenito, Dio, verbo e signore Gesù Cristo,
come un tempo hanno insegnato i profeti e poi lo stesso Gesù Cristo
e infine come ci ha trasmesso il simbolo dei padri.


La presente traduzione si trova in Confessioni di fede delle chiese cristiane, a cura di ROMEO FABBRI, Bologna, Centro editoriale dehoniano, 1996, p. 5.